


Developed by Andrea Tartarelli as an extension to Calvino typeface family, Marcovaldo is a heavy condensed wedge serif, optimized for display design. The high contrast and rich texture of the old style letterforms marry digital aesthetics in a typeface that is at the same time impactful and refined. With its nod to the Elzevir and DeVinne tradition, it tries to translate typographically the value of Visibility that Italian writer Italo Calvino had described in his masterpiece Six Memos for the Next Millennium.
Features
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fi flStandard Ligatures
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fîContextual Alternates
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(HO!)Case-Sensitive Forms
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AstraDiscretionary Ligatures
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CANTORStylistic Set 1
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BarnesStylistic Set 2
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kayakStylistic Set 3
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KUNG FUStylistic Set 5
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1a 2oOrdinals
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0123Oldstyle Figures
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012Slashed Zero
Capitò chissà donde una ventata di spore.
Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che proprio lì prendeva ogni mattina il tram.
Aveva questo Marcovaldo un occhio poco adatto alla vita di città: cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose, manifesti, per studiati che fossero a colpire l’attenzione, mai fermavano il suo sguardo che pareva scorrere sulle sabbie del deserto. Invece, una foglia che ingiallisse su un ramo, una piuma che si impigliasse ad una tegola, non gli sfuggivano mai: non c’era tafano sul dorso d’un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola, buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse, e non facesse oggetto di ragionamento, scoprendo i mutamenti della stagione, i desideri del suo animo, e le miserie della sua esistenza. Così un mattino, aspettando il tram che lo portava alla ditta Sbav dov’era uomo di fatica, notò qualcosa d’insolito presso la fermata, nella striscia di terra sterile e incrostata che segue l’alberatura del viale: in certi punti, al ceppo degli alberi, sembrava si gonfiassero bernoccoli che qua e là s’aprivano e lasciavano affiorare tondeggianti corpi sotterranei. Si chinò a legarsi le scarpe e guardò meglio: erano funghi, veri funghi, che stavano spuntando proprio nel cuore della città ! A Marcovaldo parve che il mondo grigio e misero che lo circondava diventasse tutt’a un tratto generoso di ricchezze nascoste, e che dalla vita ci si potesse ancora aspettare qualcosa, oltre la paga oraria del salario contrattuale, la contingenza, gli assegni familiari e il caropane.